Gen 11, 2009
9 – 10 – 11 gennaio
Alla manifestazione studentesca del 9 gli anarchici hanno partecipato con un blocco, dopo ore e ore di discussione nell’assemblea del giorno prima sull’opportunita’ o meno di scendere in blocco compatto. Gli studenti non si sarebbero aggregati, sarebbe stato meglio dare manforte in piccoli gruppi alla protesta studentesca… alla fine invece il blocco, in mezzo al corteo, era partecipatissimo.
Quando alla fine pero’ arroccati sui gradoni di marmo degli uffici del rettorato si e’ aggiunta la critica del sanpietrino alla verbalizzazione nei loro confronti, gli sbirri hanno decisamente confermato nonostante non ce ne fosse bisogno la loro nomea di gurugna dolofoni: scappavamo in salita… ma cominciano ad arrivare pure dalla cima della salita.
Siamo in trappola, si apre un varco: un portone di un palazzo. Una cinquantina entrano, una trentina ancora fuori. In quel momento, osservando i compagni davanti, con le mani sulla testa, a pigliarsi baccate su baccate senza poter far nulla, la mente era vuota – preparati alle baccate, pensando ai poveri cristi in prima fila. La furia cieca dei porci e’ durata una decina di secondi. Spaccate un po di teste, si sono fermati, arretrando di qualche passo. Ogni tanto lanciavano, per gasare un po’ gli animi, qualche lacrimogeno.
Sono arrivati prontamente giornalisti e avvocati, in prima fila, a filmare, riprenderli. La reazione non e’ tardata ad arrivare e mentre sfilavano cellulari di varie capienze ad ondate gli omini verdi si pigliavano quelli che potevano, sempre dalla prima fila. Principalmente avvocati e giornalisti. In tutto si sono presi 15 avvocati mi pare…
Nel frattempo la gente, che era scappata in una strada laterale si stava accalcando. Cominciamo a sentire che non siamo soli, arrivano medici in camice bianco (l’ospedale e’ li’ vicino) che entrano nell’edificio portando medicinali, mascherine, e curano una ragazza messa maluccio. Nel frattempo la gente dalle case getta acqua sulla polizia. Stiamo sempre aspettando di essere portati in questura quando inspiegabilmente vanno via. Usciamo in strada, ci uniamo ai compagni. Si forma un corteo per andare alla stazione centrale della polizia: ci sono infatti svariati fermi.
Nel frattempo ad exarchia un centinaio di anarchici guerrigliano, vola qualche molotov. 2 sono arrestati, a uno verranno dati 5 mesi con la condizionale, un altro ha il processo oggi con 3 capi d’accusa gravi.
Diversi cortei si incontreranno piu’ tardi alla stazione della polizia, ogni tanto la polizia carica la folla col solito gas. Ad una certa ci si stufa e si va via, si ritorna ad exarchia. Ad ogni angolo l’antisommossa, nei bar e nei ristoranti e’ (sempre) pieno di compagni. Il giornalista catturato dalla polizia viene pestato e torturato a tal punto che la condanna dell’operato della polizia viene pure dai telegiornali.
Il giorno dopo viene occupata la sede del sindacato dei giornalisti. E’ un bel palazzone, siamo contenti di poter usufruire del bar. Ci sono un centinaio di persone alle assemblee, giornalisti, fotoreporter, anarchici, studenti di scienze della comunicazione. Si ragiona tutti insieme con l’immancabile sinelefsi. Vengono tradotti i vari comunicati. Ci sono proposte di fare una radio pirata, entro giovedi l’idea e’ scendere in piazza, occupare sedi di giornali.
Oggi ad exarchia c’era festa. Era da tanto che non si festeggiava. Ma con le parole di emma goldman, se non posso ballare non e’ la mia rivoluzione. E quindi oggi il quartiere ha allestito banchetti luculliani. Bere, magnare, musica greca, balli. Da mezzogiorno fino a sera.
Verso le due, la manifestazione degli immigrati era partita. Un altro immigrato dal Bangladesh trovato morto per strada vicino all’ufficio immigrazione. La proposta e’ un corteo fino all’ufficio immigrazione, ma viene ritirata. I sinistri propongono il corteo verso il parlamento. E’ domenica, il parlamento e’ vuoto.
Gli anarchici non ci stanno all’ennesima sfilata di fronte al parlamento per giunta vuoto, per cui il blocco anarchico decide di unirsi agli abitanti di exarchia in festa. Inizialmente seguiti dagli sbirri, quando si prende la via di exarchia se ne sono andati. Peccato! Sarebbe stato carino portarli con noi alla festa. Piombiamo in duecento alla festa del quartiere, tutti vestiti di nero: il grido di accoglienza e’ sempre baci gurugna dolofoni, da parte degli abitanti del quartiere. Insomma, a casa. Si magna, si balla, e poi via verso le varie assemblee.
Contemporaneamente, la sinelipsi al politecnio con una valutazione generale sulla situazione, e proposte su come continuare l’assemblea dell’ASOEE (facolta’ di economia occupata in dicembre);
E’ la prima volta che si riunisce al politecnico l’assemblea di ASOEE dopo la fine dell’occupazione, si fa una valutazione di quello che e’ stato. Ci sono i gruppi di lavoro nati durante l’assemblea, su mezzi di trasporto di massa, occupazione, su ospedali.
e la sinelipsi dell’occupazione dei giornalisti…