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I lavoratori, e non i padroni dei media, avranno l’ultima parola – comunicato dall’ESIEA occupato

I lavoratori, e non i padroni dei media, avranno l’ultima parola

Le migliaia di manifestanti che hanno riempito le strade della Grecia Venerdi 9 Gennaio hanno dimostrato che il fuoco di Dicembre non e’ stato spento, ne’ dai proiettili o dall’acido contro gli attivisti, ne’ dal terrorismo ideologico diffuso dai media in questi ultimi giorni. Di conseguenza, l’unica risposta dello Stato ai giovani e ai lavoratori e’ stata ancora una volta la cruda repressione. Incoraggiati dalla spinta mediatica verso la “tolleranza zero”, e dagli ordini dei loro capi, i poliziotti si sono sentiti liberi di attaccare con mezzi chimici, violenza e arresti chiunque trovassero per la loro strada.

Quando, come e’ successo il 9 gennaio, l’oppressione dello Stato colpisce lavoratori, giornalisti, fotografi ed avvocati che prendono posizione nelle strade contro gli assassini, diventa ancora piu` chiaro che la ribellione dello scorso mese porta con se un’istanza di dignita` per tutti coloro la cui sopravvivenza dipende dal lavoro salariato. Come risultato, alcuni di noi, lavoratori dei media e studenti, stanno al fianco dei ribelli. Attivamente: partecipiamo alle loro lotte come lavoratori, ci uniamo alla loro lotta con la nostra battaglia quotidiana nei posti di lavoro. Nostro obiettivo principale e’ impedire ai padroni di imporre la loro interpretazione degli eventi, ad esempio un fotografo, Kostas Tsironis, e’ stato licenziato dal quotidiano “Eleftheros Typos” (“Stampa libera”) perche’ ha immortalato un poliziotto con la pistola spianata un giorno dopo l’assassinio del quindicenne Alexandros Grigoropoulos.

Non nutriamo false illusioni su quello che i media, apparato ideologico cruciale per lo Stato, faranno per costringere la gente a lasciare le strade e tornare nelle case; faranno di tutto, e lo sappiamo troppo bene, perche’ lavoriamo nella stampa. Ci rendiamo anche conto che, fino a che noi rimarremo in silenzio, i grandi nomi del giornalismo sono solo capaci di promuovere l’abolizione dell’asylum universitario e l’idea che esistano due tipi differenti di manifestanti (I “koukouloforoi”, incappucciati, contro i “pacifici”).

Il nostro posto e’ con i ribelli. Un’ulteriore ragione di questo e’ perche’ viviamo quotidianamente lo sfruttamento nei nostri posti di lavoro. Nell’industria dei media, come ovunque, abbiamo a che fare con le conseguenze del lavoro precario, non sicuro o non pagato, dei contratti-a-pezzo (cottimo), del lavoro straordinario, e con tutti i capricci dei padroni. Ultimamente, con la minaccia della crisi economica, aumentano i licenziamenti e cresce la paura di essere mandati a casa.

Come tutti i lavoratori, viviamo l’ipocrisia e il tradimento dei sindacati. Il sindacato dei giornalisti di Atene (ESIEA) e’ un’istituzione che ha volto le spalle all’appello dei lavoratori a resistere contro i padroni, per il bisogno cruciale di superare le divisioni interne e la frammentazione del lavoro, per creare un sindacato unito della stampa. Nel loro tentativo di dividere i lavoratori dei media da tutti gli altri lavoratori, ESIEA e’ in realta’ un sindacato dei padroni, uno strumento di consenso di base nelle loro mani, come e’ stato ampiamente dimostrato dalla scelta di non aderire allo sciopero generale di Mercoledi 10 Dicembre 2008.

Per tutti questi motivi, come inziativa di lavoratori salariati, non pagati, appena licenziati e studenti nei media, abbiamo deciso di occupare la sede dell’ESIEA, per dare voce a queste istanze, in solidarieta’ con la societa’ in rivolta.

Libera informazione, contro la propaganda ideologica dei padroni nei media
Azione diretta, autoorganizzata e democratica, da parte di tutti i lavoratori dei media contro gli attacchi sferrati contro ognuno e tutti noi.

• Solidarieta’ con Konstantina Kuneva, lavoratrice – attivista
• Immediato rilascio di tutti gli arrestati della rivolta
• Non abbiamo paura dei licenziamenti; I padroni dovranno imparare a temere i nostri scioperi

Dall’edificio occupato dell’ESIEA, 2009-01-10

Category: assemblea, ESIEAA occupato (sede sindacato giornalisti)

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