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news dalla Grecia: riceviamo e pubblichiamo

Sabato 14 febbraio

Commandi antiterrorismo “proteggeranno
la polizia”

Il quotidiano greco Kathimerini informa
che con la giustificazione della minaccia che “Setta
Rivoluzionaria” e i “molteplici eventi di matrice terrorista”
rappresentano per la polizia, il governo prepara cecchini e forze
speciali per proteggere i commissariati del paese e altri possibili
bersagli.

Secondo il quotidiano, la direttiva
proteggerà gli agenti e alzerà la loro morale duramente
segnata.

I commandi faranno parte delle forze
speciali antiterrorismo (EKAM) equipaggiati anche per la visione
notturna. La polizia ha anche informato che oltre a nuovi sistemi di
videosorveglianza ricorrerà anche a metodi radicali per
fermare i terroristi.

Il governo sta anche considerando di
ricevere l’ausilio della polizia inglese per contrastare le proteste
antigovernative (nessun ulteriore dettaglio sulla natura della
collaborazione).

Attacco alla controinformazione

Per ora il principale obiettivo
repressivo è stato la stretta nei confronti della
controinformazione. Il governo ha tentato di chiudere l’IndyMedia
Center greco dopo la richiesta del ministro di estrema destra
Velopoulos che il server fosse individuato e oscurato.

A ciò si aggiunge la notizia che
il nuovo ministro di giustizia Dendias vorrebbe introdurre una
legislazione per togliere il diritto all’anonimato per i bloggers
greci.

Comunicato degli occupanti dell’Opera

Comunicato degli occupanti del Teatro dell’Opera in merito alla decisione di lasciare l’occupazione

Oggi sabato 7 febbraio l’assemblea dell’Opera Ribelle, ha deciso di abbandonare l’Opera Nazionale, essendo riuscita a mantenere 9 giorni e notti di autonomia, libertà, creazione e autogestione nella pratica.

 

Primo atto:

Abbiamo liberato l’Opera Nazionale come risposta allo strangolamento della libera espressione, all’imposizione di desideri falsificati, al bombardamento di cemento degli spazi pubblici, all’oppressione.

Quando anche i diritti elementari sono negati con lacrimogeni e acido solforico arriva il momento di prendere una posizione.

 

Secondo atto:

Ci siamo presi un simbolo dello status quo artistico, ridefinendo le relazioni tra creatore e spettatore, maestro e allievo. Per 9 giorni, un mosaico di persone conosciutesi a Dicembre ha preso forma, ha praticato la democrazia diretta e ha unito la politica all’arte, dentro e fuori dall’opera. Non ci dividiamo tra artisti e non artisti, siamo il fiore della vita.

Chiunque pensa che la fine dell’occupazione comporterà la fine della dissidenza dovrà ricredersi.

Non rendiamo la cultura a Narchios, Lamprakis o qualche altro “specialista” – in ogni caso non gli appartiene. La nostra presenza e azioni all’Opera mostrano che non è solo la distinzione tra cultura di “alto” e “basso” livello che ci divide o avvicina, ma anche un’espressione di strutture gerarchiche. Per noi l’arte è un campo di battaglia.

 Terzo Atto:Continuiamo autogestendoci, esprimendoci e agendo negli spazi pubblici, agendo e creando assieme sulla base dell’autonomi e dell’autogestione.Questa occupazione ha compiuto il suo circolo una volta, contenendoci tutti. Continueemo come cellule centrifughe, diffondendo la nostra esperienza comune e dinamica in tutti i quartieri, parchi e strade.Durante la mobilitazione, i lavoratori e gli artisti del teatro Colon di Buenos Aires, hanno espresso solidarietà alla nostra lotta nelle loro proteste contro 500 licenziamenti che significano la dissoluzione del teatro stesso.Messaggi di solidarietà ci sono arrivati anche dall’Università nazionale di Rosario in Argentina, dal Movimento Donne Ribelli del Brasile, dal Venezuela e dall’Unione Nazionale degli Artisti popolari d’Ecuador. Rimaniamo in contatto solidale con tutti loro e chiamiamo tutti i lavoratori a ridefinire il proprio ruolo dentro le relazioni e le strutture dominanti

Gli artisti della vita non sono i pagliacci dell’autorità, non vogliamo convertirci in granate umane di fracasso nell’artigleria della repressione psicologica, ma piuttosto fuoco artificiale d’allegria e profondo sentimento nel cammino della liberazione sociale. Invitiamo la gente ad assumere iniziative ed esperimenti analoghi per conoscere e modellare insieme esperimenti autonomi.

 

Solidarietà a Konstantina Kouneva e a tutti quelli che continuano la lotta.

Appoggiamo i feriti dell’insurrezione.

Immediata liberazione di tutti i detenuti.

 

Riprendiamoci le strade contro il bombardamento di cemento.

Ancora in solidarietà col popolo palestinese.

Le strade sono il nostro teatro, l’insurrezione la nostra arte.

 

Prossimamente il quarto atto

 

Aggiornamenti dalla Grecia – scontri a Pireo al corteo agricoltori; scontri al Comune. Nuove occupazioni

26
Gennaio 2009
Medici, infermieri,
anarchici hanno occupato la sala ticket di un ospedale di Atene,
imponendo prestazioni gratuite.
Scontri
di quartiere ad Atene contro la distruzione di un parco.
Nelle
prime ore della mattina di Lunedì 26/01/09 operai del Comune si sono
presentati nel piccolo parco che si trova tra via Patision e Chipre,
ad Atene, con l’intenzione di sradicare gli alberi e cominciare i
lavori per un nuovo parcheggio. In poco tempo gli abitanti del
quartiere, reagiscono a quest’ennesima sopruso. La rabbia della gente
si scontra con le forze antisommossa presenti da subito per
sorvegliare la distruzione del parco, e presto incominciano gli
scontri nelle strade attorno. Più tardi, un gruppo attacca il
commissariato di Áyios Panteleímonas con pietre e molotov.
Nella
notte gli abitanti hanno ripiantato piccoli alberi nel parco.
Le
stesse forze antisommossa che hanno protetto l’albero di Natale in
piazza Syntagma per più di tre settimane ieri hanno garantito la
distruzione di una delle ultime zone verdi della città di Atene.

Venerdì
30 Gennaio
Manifestazione
nel quartiere di Kipséli, in difesa del piccolo parco distrutto
pochi giorni fa per costruire un altro parcheggio.

Sabato
31 Gennaio
Circa
700-800 persone hanno manifestato questa mattina a Pireo (porto di
Atene), in solidarietà con Kostantina Kuneva, sotto una fortissima
pioggia. Durante il corteo sono state fatte molte scritte, sono state
distrutte molte telecamere e altrettanti bancomat. All’altezza del
Ministero del Commercio Marino i manifestanti hanno lanciato
sacchetti di vernice contro l’edificio e contro l’antisommossa che lo
sorvegliava

Inoltre:
Dalla metà di Gennaio la Facoltà di belle Arti nella città di
Nafplio è occupata dagli studenti.
Fin
dall’inizio dell’occupazione sono state autorganizzati “anticorsi”
non gerarchici e di vari temi, relazionati con gli studi e non.
Le
richieste degli occupanti sono:
Libertà
per tutti i detenuti della rivolta; diritto all’insubordinazione con
ritiro dei carichi penali; il ritiro della legge antiterrorista; il
ritiro della riforma studentesca; la dissoluzione dei reparti
antisommossa (MAT).

Da
alcuni giorni, la “Scena Lirica nazionale” di Atene (teatro
dell’opera) è occupata da teatranti e musicisti. Questa notte una
festa di strada spontanea con più di 300 persone ha attraversato e
chiuso via Akadimias (la strada che da Exarchia va fino al
Parlamento), una delle strade centrali di Atene.
Continua
ad essere occupata, dal 6 Dicembre 2008, la facoltà di Cinema
dell’Università Aristotele di Salonicco.

Lunedì
2 febbraio
Scontri
questa mattina nel porto di Pireo, dove 1400 agricoltori di Creta
sono arrivati con più di 300 trattori con l’intenzione di dirigersi
coi mezzi fino al Ministero dell’Agricoltura manifestando contro la
politica governativa che porta ogni giorno sempre più agricoltori in
miseria.
Appena
sono usciti dai traghetti coi loro trattori sono stati attaccati dai
reparti antisommossa.
Gli
scontri tra i MAT e gli agricoltori si sono rapidamente allargati in
tutto il porto con gas lacrimogeni e cariche in cui tre persone sono
rimaste ferite e alcune arrestate.

Poco
dopo, agricoltori rimasti nella città di Iraklio (Creta), hanno
occupato la camera del Commercio di Creta esigendo la libertà per
tutti gli arrestati e dichiarando che se non avessero liberato e
lasciato manifestare i loro compagni ad Atene, avrebbero bruciato
l’edificio, come già avevano fatto nel 1991.

Da
parte loro, quelli bloccati al porto di Pireo hanno intenzione di non
lasciar uscire alcun traghetto in direzione di Creta. Nell’isola la
situazione è molto tesa. Gli agricoltori han chiamato ad unirsi
nella lotta studenti, lavoratori e disoccupati. Di fronte a questa
situazione, e con la paura che nella notte altra gente si spostasse
da Creta a Pireo, la compagnia navale ANEK LINES ha cancellato tutti
gli itinerari dai porti di Iraklio, Janià e Rezimno per Pireo e
viceversa.

Da
poco, più di 150 agricoltori di Ierapetra si sono mossi verso
Iraklio, mentre altri arrivano dalle provincie.
Nella
città di Janià la sede Comunale è occupata da questa mattina, e
alle 18.00 ci sarà una manifestazione nel centro cittadino.
Alle
17.00 altra chiamata a Pireo, da parte di gruppi di estrema sinistra
in appoggio degli agricoltori.

Nel
frattempo, ad Atene:
Scontri
con feriti questa mattina al Comune di Atene, dove si doveva
discutere sul parco distrutto giorni fa e la costruzione del
parcheggio in Patission street.
Molta
gente di tutte le età presente per protestare contro la decisione
del Comune.
Molti
manifestanti sono riusciti ad entrare da una porta secondaria e
distruggere una telecamera interna. Allo stesso tempo sono iniziati
gli scontri all’esterno del Comune, con gran uso di lacrimogeni. I
manifestanti si sono ritirati verso piazza Omonia, inseguiti e
caricati dai MAT.

 

Ci
sono due feriti, di cui uno grave, trasportato all’ospedale.