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L’obbedienza è morta

testo comparso in seguito all’occupazione del teatro dell’Opera, mantenuta per diversi giorni… 

Prima tutto era “ben” collocato.

 

Gli affamati in Africa. Gli “specialisti” nella televisione. I “cattivi” in prigione. Gli “anarchici” a Exarchia. Quelli che prendono le decisioni in Parlamento. Il nostro denaro ipotecato. La polizia ad ogni incrocio. Le nostre case alle banche. I nostri nemici in Turchia e in Macedonia. I nostri parcheggi al posto dei parchi.

 

Il nostro divertimento nei bar. I nostri figli nei collegi. I nostri amici su Facebook. L’arte nei musei e nelle gallerie. I nostri desideri nella pubblicità. I nostri alberi di Natale nella piazza del Parlamento. La bellezza nei centri estetici. L’amore solo il 14 Febbraio.

Noi, chiusi tra quattro mura.

 

Ora l’obbedienza è morta, inizia la magia.

 

Gli affamati nel Parlamento, gli specialisti a Exarchia, i cattivi nei centri estetici, gli anarchici pure nei musei e nelle gallerie, quelli che prendono decisioni solo il 14 Febbraio, la polizia in Africa, le nostre case nei parchi, i nostri nemici su Facebook, i parcheggi nelle banche.

 

Il nostro divertimento nei collegi, i nostri figli nei bar, i nostri desideri ad ogni incrocio, la nostra arte nelle ipoteche (non pagheremo).

 

I nostri alberi nelle strade.

La bellezza nelle strade.

L’amore nelle strade.

 

E noi?

Tra quattro mura?

 

i figli bastardi di Dicembre

news dalla Grecia: riceviamo e pubblichiamo

Sabato 14 febbraio

Commandi antiterrorismo “proteggeranno
la polizia”

Il quotidiano greco Kathimerini informa
che con la giustificazione della minaccia che “Setta
Rivoluzionaria” e i “molteplici eventi di matrice terrorista”
rappresentano per la polizia, il governo prepara cecchini e forze
speciali per proteggere i commissariati del paese e altri possibili
bersagli.

Secondo il quotidiano, la direttiva
proteggerà gli agenti e alzerà la loro morale duramente
segnata.

I commandi faranno parte delle forze
speciali antiterrorismo (EKAM) equipaggiati anche per la visione
notturna. La polizia ha anche informato che oltre a nuovi sistemi di
videosorveglianza ricorrerà anche a metodi radicali per
fermare i terroristi.

Il governo sta anche considerando di
ricevere l’ausilio della polizia inglese per contrastare le proteste
antigovernative (nessun ulteriore dettaglio sulla natura della
collaborazione).

Attacco alla controinformazione

Per ora il principale obiettivo
repressivo è stato la stretta nei confronti della
controinformazione. Il governo ha tentato di chiudere l’IndyMedia
Center greco dopo la richiesta del ministro di estrema destra
Velopoulos che il server fosse individuato e oscurato.

A ciò si aggiunge la notizia che
il nuovo ministro di giustizia Dendias vorrebbe introdurre una
legislazione per togliere il diritto all’anonimato per i bloggers
greci.

Comunicato degli occupanti dell’Opera

Comunicato degli occupanti del Teatro dell’Opera in merito alla decisione di lasciare l’occupazione

Oggi sabato 7 febbraio l’assemblea dell’Opera Ribelle, ha deciso di abbandonare l’Opera Nazionale, essendo riuscita a mantenere 9 giorni e notti di autonomia, libertà, creazione e autogestione nella pratica.

 

Primo atto:

Abbiamo liberato l’Opera Nazionale come risposta allo strangolamento della libera espressione, all’imposizione di desideri falsificati, al bombardamento di cemento degli spazi pubblici, all’oppressione.

Quando anche i diritti elementari sono negati con lacrimogeni e acido solforico arriva il momento di prendere una posizione.

 

Secondo atto:

Ci siamo presi un simbolo dello status quo artistico, ridefinendo le relazioni tra creatore e spettatore, maestro e allievo. Per 9 giorni, un mosaico di persone conosciutesi a Dicembre ha preso forma, ha praticato la democrazia diretta e ha unito la politica all’arte, dentro e fuori dall’opera. Non ci dividiamo tra artisti e non artisti, siamo il fiore della vita.

Chiunque pensa che la fine dell’occupazione comporterà la fine della dissidenza dovrà ricredersi.

Non rendiamo la cultura a Narchios, Lamprakis o qualche altro “specialista” – in ogni caso non gli appartiene. La nostra presenza e azioni all’Opera mostrano che non è solo la distinzione tra cultura di “alto” e “basso” livello che ci divide o avvicina, ma anche un’espressione di strutture gerarchiche. Per noi l’arte è un campo di battaglia.

 Terzo Atto:Continuiamo autogestendoci, esprimendoci e agendo negli spazi pubblici, agendo e creando assieme sulla base dell’autonomi e dell’autogestione.Questa occupazione ha compiuto il suo circolo una volta, contenendoci tutti. Continueemo come cellule centrifughe, diffondendo la nostra esperienza comune e dinamica in tutti i quartieri, parchi e strade.Durante la mobilitazione, i lavoratori e gli artisti del teatro Colon di Buenos Aires, hanno espresso solidarietà alla nostra lotta nelle loro proteste contro 500 licenziamenti che significano la dissoluzione del teatro stesso.Messaggi di solidarietà ci sono arrivati anche dall’Università nazionale di Rosario in Argentina, dal Movimento Donne Ribelli del Brasile, dal Venezuela e dall’Unione Nazionale degli Artisti popolari d’Ecuador. Rimaniamo in contatto solidale con tutti loro e chiamiamo tutti i lavoratori a ridefinire il proprio ruolo dentro le relazioni e le strutture dominanti

Gli artisti della vita non sono i pagliacci dell’autorità, non vogliamo convertirci in granate umane di fracasso nell’artigleria della repressione psicologica, ma piuttosto fuoco artificiale d’allegria e profondo sentimento nel cammino della liberazione sociale. Invitiamo la gente ad assumere iniziative ed esperimenti analoghi per conoscere e modellare insieme esperimenti autonomi.

 

Solidarietà a Konstantina Kouneva e a tutti quelli che continuano la lotta.

Appoggiamo i feriti dell’insurrezione.

Immediata liberazione di tutti i detenuti.

 

Riprendiamoci le strade contro il bombardamento di cemento.

Ancora in solidarietà col popolo palestinese.

Le strade sono il nostro teatro, l’insurrezione la nostra arte.

 

Prossimamente il quarto atto

 

Aggiornamenti dalla Grecia – scontri a Pireo al corteo agricoltori; scontri al Comune. Nuove occupazioni

26
Gennaio 2009
Medici, infermieri,
anarchici hanno occupato la sala ticket di un ospedale di Atene,
imponendo prestazioni gratuite.
Scontri
di quartiere ad Atene contro la distruzione di un parco.
Nelle
prime ore della mattina di Lunedì 26/01/09 operai del Comune si sono
presentati nel piccolo parco che si trova tra via Patision e Chipre,
ad Atene, con l’intenzione di sradicare gli alberi e cominciare i
lavori per un nuovo parcheggio. In poco tempo gli abitanti del
quartiere, reagiscono a quest’ennesima sopruso. La rabbia della gente
si scontra con le forze antisommossa presenti da subito per
sorvegliare la distruzione del parco, e presto incominciano gli
scontri nelle strade attorno. Più tardi, un gruppo attacca il
commissariato di Áyios Panteleímonas con pietre e molotov.
Nella
notte gli abitanti hanno ripiantato piccoli alberi nel parco.
Le
stesse forze antisommossa che hanno protetto l’albero di Natale in
piazza Syntagma per più di tre settimane ieri hanno garantito la
distruzione di una delle ultime zone verdi della città di Atene.

Venerdì
30 Gennaio
Manifestazione
nel quartiere di Kipséli, in difesa del piccolo parco distrutto
pochi giorni fa per costruire un altro parcheggio.

Sabato
31 Gennaio
Circa
700-800 persone hanno manifestato questa mattina a Pireo (porto di
Atene), in solidarietà con Kostantina Kuneva, sotto una fortissima
pioggia. Durante il corteo sono state fatte molte scritte, sono state
distrutte molte telecamere e altrettanti bancomat. All’altezza del
Ministero del Commercio Marino i manifestanti hanno lanciato
sacchetti di vernice contro l’edificio e contro l’antisommossa che lo
sorvegliava

Inoltre:
Dalla metà di Gennaio la Facoltà di belle Arti nella città di
Nafplio è occupata dagli studenti.
Fin
dall’inizio dell’occupazione sono state autorganizzati “anticorsi”
non gerarchici e di vari temi, relazionati con gli studi e non.
Le
richieste degli occupanti sono:
Libertà
per tutti i detenuti della rivolta; diritto all’insubordinazione con
ritiro dei carichi penali; il ritiro della legge antiterrorista; il
ritiro della riforma studentesca; la dissoluzione dei reparti
antisommossa (MAT).

Da
alcuni giorni, la “Scena Lirica nazionale” di Atene (teatro
dell’opera) è occupata da teatranti e musicisti. Questa notte una
festa di strada spontanea con più di 300 persone ha attraversato e
chiuso via Akadimias (la strada che da Exarchia va fino al
Parlamento), una delle strade centrali di Atene.
Continua
ad essere occupata, dal 6 Dicembre 2008, la facoltà di Cinema
dell’Università Aristotele di Salonicco.

Lunedì
2 febbraio
Scontri
questa mattina nel porto di Pireo, dove 1400 agricoltori di Creta
sono arrivati con più di 300 trattori con l’intenzione di dirigersi
coi mezzi fino al Ministero dell’Agricoltura manifestando contro la
politica governativa che porta ogni giorno sempre più agricoltori in
miseria.
Appena
sono usciti dai traghetti coi loro trattori sono stati attaccati dai
reparti antisommossa.
Gli
scontri tra i MAT e gli agricoltori si sono rapidamente allargati in
tutto il porto con gas lacrimogeni e cariche in cui tre persone sono
rimaste ferite e alcune arrestate.

Poco
dopo, agricoltori rimasti nella città di Iraklio (Creta), hanno
occupato la camera del Commercio di Creta esigendo la libertà per
tutti gli arrestati e dichiarando che se non avessero liberato e
lasciato manifestare i loro compagni ad Atene, avrebbero bruciato
l’edificio, come già avevano fatto nel 1991.

Da
parte loro, quelli bloccati al porto di Pireo hanno intenzione di non
lasciar uscire alcun traghetto in direzione di Creta. Nell’isola la
situazione è molto tesa. Gli agricoltori han chiamato ad unirsi
nella lotta studenti, lavoratori e disoccupati. Di fronte a questa
situazione, e con la paura che nella notte altra gente si spostasse
da Creta a Pireo, la compagnia navale ANEK LINES ha cancellato tutti
gli itinerari dai porti di Iraklio, Janià e Rezimno per Pireo e
viceversa.

Da
poco, più di 150 agricoltori di Ierapetra si sono mossi verso
Iraklio, mentre altri arrivano dalle provincie.
Nella
città di Janià la sede Comunale è occupata da questa mattina, e
alle 18.00 ci sarà una manifestazione nel centro cittadino.
Alle
17.00 altra chiamata a Pireo, da parte di gruppi di estrema sinistra
in appoggio degli agricoltori.

Nel
frattempo, ad Atene:
Scontri
con feriti questa mattina al Comune di Atene, dove si doveva
discutere sul parco distrutto giorni fa e la costruzione del
parcheggio in Patission street.
Molta
gente di tutte le età presente per protestare contro la decisione
del Comune.
Molti
manifestanti sono riusciti ad entrare da una porta secondaria e
distruggere una telecamera interna. Allo stesso tempo sono iniziati
gli scontri all’esterno del Comune, con gran uso di lacrimogeni. I
manifestanti si sono ritirati verso piazza Omonia, inseguiti e
caricati dai MAT.

 

Ci
sono due feriti, di cui uno grave, trasportato all’ospedale.

 

Scontri di quartiere ad Atene contro la distruzione di un parco.

Nelle prime ore della mattina di Lunedì 26/01/09 operai del Comune si sono presentati nel piccolo parco che si trova tra via Patision e Chipre, ad Atene, con l’intenzione di sradicare gli alberi e cominciare i lavori per un nuovo parcheggio. In poco tempo gli abitanti del quartiere, reagiscono a quest’ennesima crudeltà. La rabbia della gente si scontra con le forze antisommossa presenti da subito per sorvegliare la distruzione del parco, e presto incominciano gli scontri nelle strade attorno. Più tardi, un gruppo attacca il commissariato di Áyios Panteleímonas con pietre e molotov.

Nella notte gli abitanti hanno ripiantato piccoli alberi nel parco.

Le stesse forze antisommossa che hanno protetto l’albero di Natale in piazza Syntagma per più di tre settimane ieri hanno garantito la distruzione di una delle ultime zone verdi della città di Atene.

in questo sito il video della giornata:

http://grecia-libertaria.blogspot.com/2009/01/nuevos-disturbios-en-atenas.html

Ancora scontri ad Atene, attaccato il corteo anarchico (24-01-09)

 riceviamo e pubblichiamo:

 

3mila persone circa ieri ad atene al corteo per la liberazione degli
arrestati, mentre altre manifestazioni si svolgevano in ogni citta’
greca.
la polizia tenta in piu’ punti di provocare reazioni con movimenti e avvicinamenti inusuali.
Danni vari riportati.
Nei
pressi del parlamento, in Syntagma, la polizia accerchia la parte
arretrata del corteo, e alla seconda pietra lanciata carica tirando gas
e spray (bisogna anche dire che la seconda pietra ha steso per terra un
poliziotto). il corteo e’ spezzato e cominciano gli scontri avanzando
verso la fine del corteo. In Panepistimio (il primo asylum che si
incontra) gli scontri proseguono per una mezz’ora, per poi spostarsi
per ore nelle strette strade di Exarchia.
Polizia ovunque.
Le barricate reggono per qualche ora, fino a quando la polizia non attacca da piu’
lati riuscendo ad occupare la piazza centrale di Exarchia.
Gli utlimi gruppi si disperdono.
(Degno
di nota: 2 bambini zingari di 7-8 anni, presenti a volto coperto
dall’inizio del corteo e partecipi fino all’ultimo negli scontri ad
Exarchia, sembra abbiano rapidamente rubato la borsa con le granate
lacrimogene ad uno sbirro, riuscendo poi a scappare)

Si hanno notizie di diversi feriti (una decina) portati in ospedali.
un
arrestato e rilasciato per aver scattato fotografie durante le cariche,
altri 4 arrestati, nessuno dei
quali e’ stato rilasciato (per cui ipoteticamente se li terranno).
le assemblee alla ONG per richiedenti asylum continuano.
per ora nessun altra notizia…

Atene, nuovi fuochi, nuove occupazioni

22-01-2009


Riceviamo e pubblichiamo…

A quanto apprendiamo…
ieri ad Atene manifestazione in
solidarieta’ a Kostantina Kunova, indetta dai comitati di base dei
corrieri motorizzati (una sorta di sindacato autorganizzato)… molti
anarchici presenti, e sorprendentemente pure molti "sinistri".
Indymedia parla di 10mila persone, ma indymedia, si sa, esagera. 7-8 mila potrebbe essere piu’ realistico.
In
ogni
caso, il corteo doveva essere molto pacifico nelle aspettattiva ma
quando il corteo si e’ fermato di fronte al Ministero del Lavoro,
presidiato da alcune decine di antisommossa, sono iniziati gli scontri.
Alcuni
manifestanti hanno lanciato pietre, bottiglie, vernice contro il
ministero e contro la polizia, che ha reagito con lacrimogeni mentre
altri contingenti antisommossa dalle vie traverse spezzavano in due il
corteo.
Le cariche sono state genericamente respinte e una delle vie
principali del centro di Atene, al ridosso del quartiere con la piu’
alta densita’ di immigrati (tra quelli centrali) e’ stato bloccata da
decine di cassonetti incendiati.
Le solite banche sono state
attaccate, con i bancomat e motli immigrati si sono uniti al corteo che
e’ proseguito dopo gli scontri.
La parte della manifestazione piu’
arretrata (circa 2mila persone), bloccata da cordoni di polizia, e’
ritornata verso il concentramento iniziale. Nei pressi di piazza Omonia
si sono verificati alcuni danneggiamenti e alcune sassaiole contro
l’antisommossa.
Di piu’ non so.
Il resto del
corteo (altre 4 massimo 5mila persone) ha proseguito verso Gazi,
un’area in ristrutturazione (ex fabbriche ora adibite a festival
musicali), dove proliferano locali e ristoranti trendy.
Altri
bancomat attaccati, la stazione della metro nella piazza di Gazi ha
subito i soliti danneggiamenti, mentre una decina di ristoranti sono
stati distrutti. In questo frangente "pare" che molti immigrati abbiano
partecipato massicciamente, aprendosi varchi nelle vetrine di quei
luoghi dove mai potran entrare altrimenti.

Dopo una nuova carica della polizia il corteo si e’ disperso in numerosi gruppi, rendendo impossibili ulteriori cariche.
Sembra siano stati attaccati alcuni concessionarie di automobili, un poco saccheggiati alcuni negozi.
La polizia ha fermato alcune persone ma non si hanno notizie di arresti, per cui presumibilmente tutti rilasciati.

Oggi, 23 gennaio, si e’
svolto in modo del tutto tranquillo un corteo studentesco terminato di fronte al parlamento (qualche migliaio di persone).

Un’ora
fa decine di anarchici hanno occupato, a Exarchia, il Centro Greco per
i Rifugiati, gestito da una organizzazione non governativa (ONG) senza
fini di lucro, associazione che, volontariamente o meno, da un volto
umano alle politiche statali, mediando tra le autorita’ e gli immigrati
in attesa del permesso.
Attualmente gli occupanti sono riuniti in assemblea. (l’intenzione per ora e’ di mantenere l’occupazione per qualche giorno)

dalla manifestazione a Larissa, 17 gennaio

Oggi c’e’ stato il corteo nazionale a Larissa. 3 pullman di compagni sono partiti solo da Atene, ci saranno state diverse centinaia di persone. Per la prima volta da quando siamo qui ci si e’ svegliati all’alba… 

I compagni di Larissa hanno fatto sapere prima dell’inizio del corteo che la situazione sta cambiando e che il corteo sarebbe stato pacifico, ci sarebbe stato un gesto simbolico alla fine del corteo di fronte al tribunale (lancio di vernice).  Cosi’ e’ stato, infatti, e anche se non e’ stata risparmiata neanche una telecamera lungo il tragitto, ogni irruenza su vetrine e bancomat e’ stata fermata sul nascere…

La giusta riappropriazione di massa dagli scaffali di un grosso supermercato, quando siamo arrivati di fronte al tribunale c’e’ stata un po’ di indecisione. Sanpietrini, lanci di vernice sul tribunale ma poi? Si indugiava. Una carica della polizia alle prime avvisaglie di casini e’ stata bloccata dalla gente che assisteva nella piazza alla manifestazione (robe dell’altro mondo) : si sono buttati in mezzo alla strada mentre gli sbirri venivano di corsa- 

Tafferugli non ce ne sono stati, e la manifestazione e’ finita con una discussione tra chi voleva far casino e chi no… alla fine ci siamo imbarcati sui pullman e rimessi in moto. Siamo gia’ in viaggio che arriva la notizia di un gruppo di fasci e sbirri in borghese che minacciavano i compagni rimasti nella sede di facolta’ – un gruppo e’ tornato indietro a dar manforte per la notte.

Di ritorno ad Atene, domani e’ il 40esimo giorno della morte di Alexis. Da exsarchia si andra’ verso il cimitero. 

Traduzione degli articoli principali nel Newswire di Indymedia Atene, sugli eventi di oggi e le azioni.

Arresti

Piu’ di 270 persone sono state arrestate in seguito
alle azioni, dall’inizio dell’insurrezione, il 6 Dicembre, in 15
citta’. 67 sono in stato di fermo, mentre 50 immigrati che erano
stati arrestati i primi 3 giorni sono stati condannati per
direttissima a 18 mesi di reclusione e saranno deportati. 19
arrestati a Larissa verranno processati con le leggi antiterrorismo.
Un numero indecifrabile di persone sono state fermate a portate in
questura ma ne sono uscite senza denunce.


Sabato 17 gennaio ci sara’ una manifestazione
nazionale a Larissa, in solidarieta’ con gli arrestati.

Una persona e’ stata arrestata ieri a Salonicco e
rimane in stato di detenzione. E’ accusato di reati collegati all’uso
di esplosivi e per aver organizzato una banda (reato minore,
fortunatamente non collegato alle leggi antiterrorismo) con finalita’
incendiarie ai danni di una stazione di polizia.

C’e’ stata una manifestazione di solidarieta’,
martedi notte, fuori dal comando di polizia dove e’ tenuto. Dovra’
presentarsi Giovedi a mezzogiorno davanti al Pubblico Ministero.


Spazi Liberati
L’edificio del sindacato
dei giornalisti e’ ancora occupato da giovani e dipendenti dei media.
In solidarieta’ alla rivolta di Dicembre, l’attenzione e’ anche posta
su problematiche di lavoro, cercando di far pressione sui media
ufficiali per aver informazione indipendente.

Un bar di quartiere in una strada centrale del
distretto di Zografou e’ stato occupato da antiautoritari, per
renderlo agibile come spazio aperto per contro-informazione,
discussione e coordinamento delle varie iniziative.

Solidarieta’ a Konstantina Kouneva

Dipendenti e lavoratori di 27 sindacati di base
hanno fatto un sit in nell’ufficio dell’ospedale Evangelismos, dove
Konstantina Kouneva e’ sotto cura. Anche in questo ospedale le ditte
di pulizie lavorano con subappalti, come la ditta per cui lavorava
Konstantina.

A Volos la sede del sindacato dei lavoratori e’
stato occupato dagli attivisti per 2 giorni e mollato questa mattina.
E’ stata un’azione di solidarieta’ verso Konstantina Kouneva e gli
arrestati della rivolta di Dicembre.

*Konstantina Kouneva, immigrata e sindacalista e’
stata violentemente attaccata col vetriolo in faccia, per la sua
iniziativa politica contro i padroni.

Universita’ e Scuole superiori

In tutta la grecia ci sono stati incontri a livello
studentesco nelle varie facolta’. 62 Facolta’ sono al momento
occupate, mentre molte altre rimangono aperte, con l’appoggio di
comunisti, socialdemocratici e partiti studenteschi filogovernativi.

Una manifestazione studentesca si svolgera’ giovedi
in molte citta’ della grecia.

In un liceo al Pireo, i genitori protestano contro
le autorita’ scolastiche, che terrorizzano gli studenti che hanno
preso parte all’occupazione della scuola in Ottobre. Molti studenti
erano stati picchiati e denunciati.

Gli studenti della scuola superiore di Ilioupolis,
Atene, hanno occupato la scuola, contro la decisione degli insegnanti
di trasferire 4 studenti in un’altra scuola e di impedire ad altri 5
di frequentari i corsi, per 5 giorni, come punizione. Protestano
inoltre per le telecamere di sorveglianza poste fuori dall’edificio
scolastico.

Lotte dei lavoratori

120 persone sono state “messe al sacco”, lo
scorso mese, dalla fabbrica di ferro-nickel a Larimna.

3 persone sono state licenziate da una TV locale di
Atene.

I dipendenti della societa’ delle acque di Salonicco
sono in sciopero: sono chiusi nell’edificio della compagnia
(nonostante le minacce e il terrore dei loro datori di lavoro),
garantendo la fornitura d’acqua. Sono contro la privatizzazione della
societa’, la corruzione interna e chiedono assunzione di piu’
personale.

L’alta corte si e’ opposta per la seconda volta alla
costruzione di un centro commerciale a Eleonas.


Guerra in Palestina

Una manifestazione contro la guerra in Palestina e’
programmata per Sabato 17 gennaio.

Arion, la nave del movimento Free Gaza, che
trasporta dottori e cibo per la gente di Gaza, e’ minacciata di
essere bloccata dalle autorita’ israeliane. Il governo greco e i
media ufficiali non hanno battuto ciglio.

Nel frattempo la gente, sindacati degli studenti e
organizzazioni della sinistra hanno convocato una manifestazione
giovedi, per impedire il trasferimento di armi americane verso
Israele attraverso il porto privato di Astakos, sul mar Egeo.

Report dai media ufficiali

I media ufficiali hanno pubblicato i risultati delle
analisi balistiche relative alla sparatoria in cui Alexis
Grigoropoulos e’ morto. Il proiettile avrebbe colpito una palla di
marmo (uno di quei dissuasori al bordo del marciapiede) al fianco di
Alexis, sarebbe stato deviato e lo avrebbe colpito. I commentatori
pensano che questo significhi che lo sbirro abbia effettivamente
mirato il gruppo di giovani.

I media ufficiali hanno annunciato che la cosiddetta
‘organizzazione terroristica” chiamata “lotta rivoluzionaria”
(come era stato sospettato dalla polizia) ha rivendicato la
sparatoria contro i 3 ufficiali di polizia, ad Atene, conclusasi col
ferimento serio di uno di loro.

 

notizie dal tribunale

Ultime notizie dal tribunale: il compagno greco arrestato al corteo del 9 sara’ tenuto in carcerazione preventiva, per un tempo variabile da 10 giorni a 18 mesi. Gli hanno spaccato tutte le dita di una mano. Non gli hanno trovato nulla addosso. La polizia sostiene di averlo riconosciuto mentre tirava una molotov.